ILLUSIONI E DISILLUSIONI
ipotesi di spazi illogici
progetto artistico di
Pietro Travaglini e Antonella Cinelli
a cura di Sandro Malossini e Alessandra Silvestri
Nell'ambito di ART CITY Bologna 2025 in occasione di ARTEFIERA, a pochi passi da Porta San Vitale il designer Pietro Travaglini apre il suo atelier per accogliere un progetto realizzato in collaborazione con l’artista Antonella Cinelli, promosso da Felsina Factory con il Patrocinio dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.
L’incontro tra i due creativi è un invito alla riflessione sulla percezione del sé e dell’altro all’interno di quello spazio intimo e simbolico che è la propria dimensione abitativa.
Una porta aperta tra i due approcci al creare ipotizzata come metafora dell’infinita possibilità offerta dallo scambio e dalla condivisione di differenti punti di osservazione.
7.02.2025 - 1.03.2025
Atelier Pietro Travaglini
Via Zanolini 7 Bologna
"C’è una frase nella home page dell’architetto designer Pietro Travaglini che ho trovato particolarmente adatta ad accompagnare questa esposizione temporanea: “Oggetti sempre in movimento che stimolano l’immaginazione”. Cosa c’è di più bello ed appassionante di riuscire a coinvolgere un visitatore, di renderlo partecipe e non solo spettatore. Il difficile è di riuscirci senza entrare in campi performativi o ambientali ma solo ed unicamente attraverso oggetti e quadri.
Il lavoro di Antonella Cinelli è una ricerca concettuale che utilizza la pittura in una forma quasi iperrealistica, con lievi connotati pop, sostenuta e caratterizzata da una forte personalità che ha trovato una sua precisa identità nel ritrarre giovani figure femminili di spalle, con i capelli in primo piano che avvolgono spesso il viso e corpi che svaniscono nella trasparenza di vestiti velati, arabescati e decorati da preziose tessere come ricchi mosaici bizantini. Cosa ci sarà dietro quei volumi di capelli in movimento, che nascondono forse i nostri pensieri, che ci stimolano nell’immaginare volti e caratteri, e cosa sono quelle ombre, quasi puri ricordi, che delineano sedie e mobili di un designer della memoria, che appaiono sui grandi fondi monocromi che hanno accompagnato la produzione di Antonella Cinelli per diverso tempo. I suoi quadri ti costringono ad una sosta, non puoi vederli e passare oltre, non puoi dire “che belli” senza percepire la presenza dell’assenza, della negazione come elemento fondante e portante dell’opera.
Per Pietro Travaglini è lui stesso a dirci che i suoi oggetti sono sempre in movimento e stimolano l’immaginazione. Ed è vero: quando per la prima volta sono stato nel suo studio, che oggi ospita questa mostra, ho avuto la sensazione di trovarmi su di una barca dove improvvisamente il mare, le onde, spostavano le librerie, le luci, i mobili dovunque. Ma tutto era fermo, immobile: sapiente uso della luce e dei moduli che strutturano il suo designer coinvolgono, avvolgono, disorientano facili letture. La libreria Schiena, capolavoro di sintesi e trasposizione, o Metropoli seduta che si potrebbe definire geniale, hanno in sé tutti gli elementi del grande designer, quella impalpabilità del sapore che avvolge ogni creazione duratura. Pietro Travaglini ha un’altra dote che mi preme sottolineare, ed è quella del celare che, come in Antonella Cinelli, non vuole svelare tutto subito, ti lascia il tempo di guardare e poi capire che quello che è in realtà non è. Fictio-onis, rifatto, o invenzione della mente, ciò che si crea con l’immaginazione, è forse la cosa che accomuna di più Antonella Cinelli e Pietro Travaglini."
Sandro Malossini

